martedì 7 agosto 2012

BILBAO E LOS CHIPIRONES EN SU TINTA



Una delle scene più divertenti alle quali abbiamo assistito durante il nostro ultimo viaggio in Spagna, il mese scorso, è stata quella che ha visto come protagonista un cameriere di Bilbao nel tentativo di spiegare a due ragazze americane - le quali ovviamente non conoscevano nemmeno una parola di spagnolo - che cosa fosse quello che si ritrovavano nel piatto, ovvero i chipirones en su tinta.

Per dir la verità, anche parlando la stessa lingua è un po’ difficile far comprendere a chi non è avvezzo a pietanze del genere che i chipirones en su tinta altro non sono che dei calamaretti ripieni con i loro stessi tentacoli e cotti in una salsa a base di pomodoro e cipolla a cui è stato aggiunto il loro stesso inchiostro. L’impatto visivo in effetti è un po’ forte.
Figuriamoci poi se si parlano lingue diverse.
“What is this?” da una parte, “tomate y cebolla” dall’altra.
“But this is black!” loro. “Es la tinta” lui.
“What is tinta?” le americane.
E qui parte la mimica straordinaria del disperato cameriere bilbaino, fatta di gesti e suoni, àncora di salvezza a cui solo i popoli latini sanno ricorrere nelle situazioni più estreme.
Ecco che mentre con una mano che si apre e si chiude imita il calamaro che spruzza il suo inchiostro, con la bocca cerca di riprodurre il suono che verosimilmente potrebbe fare il mollusco in questione in quello stesso momento (che ovviamente nella realtà non fa) ma che rende perfettamente l’idea e cioè “FRRRRRR”.

Non so se le americane abbiano capito o si siano spaventate. Fatto sta che non hanno più proferito parola.

Bilbao è ricca di fascino. Da sempre trascurata come meta turistica ha cominciato ad essere rivalutata con l’apertura del museo Guggenheim nel 1997, la cui visita già da sola merita una sosta nella città.


Ma Bilbao non è solo il Guggenheim. Oltre ad avere un bellissimo centro storico è soprattutto una località in cui si respira un’aria particolare, forse per le note vicende storiche e politiche che l’hanno vista tristemente protagonista in passato.


È l’unica città in cui mi sia capitato finora di assistere per caso ad uno spettacolo teatrale all’aperto totalmente gratuito, davanti al teatro Arriaga, sulle sponde del fiume Nervión.


Ed è l’unica città in cui mi sia capitato di vedere una cameriera dietro al bancone del suo bar mollare tutto per dirigersi correndo verso la porta di ingresso dove era appena entrato un uomo completamente cieco, per condurlo ad un tavolino solo dopo avergli minuziosamente descritto come fosse il locale, la disposizione dei tavolini e avergli chiesto dove preferisse sedersi, per poi farlo sedere, chiedergli che cosa volesse, portargli il toast che aveva ordinato tagliandolo personalmente con coltello e forchetta perché potesse mangiarlo più agevolmente. Come se fosse la cosa più normale del mondo. Come se fosse un suo conoscente quando invece era palese che non lo aveva mai visto prima.

A volte basta anche una sola giornata per capire l’anima di un posto.


Il ristorante nel quale abbiamo assistito alla scena dell’imitazione del calamaro è il Rio Oja, situato nel centro storico di Bilbao, meta non solo di turisti ma anche degli stessi abitanti del posto, cosa che costituisce sempre un ottimo indizio da tenere in considerazione nella scelta di un ristorante.
E così è stato anche in questa occasione. Osteria molto caratteristica, si mangia su tovagliette di carta piccole porzioni di pietanze che vengono servite nelle tipiche cazuelitas di coccio.




La sala è rivestita di azulejos riproducenti scenette in sequenza tutte diverse l’una dall’altra, i camerieri urlano alla cucina le ordinazioni e non hanno tempo da perdere per spiegare i piatti alle turiste americane.









Ma eccovi la ricetta di questi particolarissimi calamaretti. Una vera prelibatezza!

Chipirones en su tinta (calamaretti al nero)



Ingredienti per quattro persone
12 calamaretti piccoli
1 cipolla
½ peperone verde
1 spicchio d’aglio
250 g di pomodoro tritato
½ bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di brodo di pesce
olio e sale

Pulite i calamaretti conservando il loro inchiostro. Staccate loro i tentacoli e le alette e tagliateli grossolanamente, inseriteli all’interno dei calamari che chiuderete con uno stuzzicadenti.
Mettete in un tegame un po’ di olio e fatevi appassire la cipolla, l’aglio e il peperone tritati. Quando sono dorati aggiungete il vino, fate evaporare e quindi unite i pomodori. Fate cuocere per una decina di minuti quindi aggiungete l’inchiostro dei calamari e il brodo di pesce. Fate restringere per qualche minuto quindi frullate la salsa ottenuta.
Mettete i calamaretti nella salsa, aggiustate di sale, rimettete il tegame sul fuoco e fate cuocere per una decina di minuti.

3 commenti:

  1. Ciao :-)
    Che piacere sapere che sei passata dalle mie parti perché vivo a Bilbao e ti posso dire che anche per me adesso questa città e' una splendida sorpresa ogni giorno che passa e la sua cucina altrettanto..... Qua i pintxos sono sicuramente migliori che a San Sebastian dove anche io ho avuto le tue stesse impressioni.

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    1. Ma dai???!! che bello! beata te, mi è piaciuta tantissimo. io ho vissuto in Spagna per un anno, vicino a Madrid, e me ne sono innamorata, ma non ero mai stata a Bilbao e mi è piaciuta tantissimo. Domani passo da te ;)

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  2. Ce l'ho fatta! Le ho raccolte tutte e sono qui: http://abcincucina.blogspot.com.es/2013/11/p-come-paella.html!
    Grazie per aver partecipato e benvenuta nel nostro viaggio, ti unisci a noi anche in Germania?
    Aiu'

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